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Aris


Aris continuava a pigiare sui tasti del telefono di casa nervosamente, come se la causa dell'assenza di risposte alle sue chiamate fosse quello stupido apparecchio. Si accese un'altra sigaretta al mentolo, e una nuvola di fumo avvolse nuovamente la camera. I poster ai muri sembravano immagini sfuocate. Aris le guardava per consolazione, per sentirsi piu tranquillo in quel momento. Aveva chiamato Edriin, Marcus e Leo cinque volte a testa, le aveva contate, ma nessuno di loro aveva risposto. Era un suo vizio, di Aris, quello di contare tutto, dagli scalini del ponte pedonale, alle mattonelle nere nello studio del dentista. Quindici chiamate senza risposta.
Aris spense la sigaretta e aprì la finestra per fare cambiare aria, l'odore del mentolo non avrebbe ingannato a lungo sua madre, in cucina impegnata in una interminabile ricerca di un minuscolo foglietto sul quale, ormai un anno prima, aveva scritto il numero dell'idraulico, il signor Biscotti, che aveva un'aria tutt'altro che dolce. Aris fu destato da questi pensieri dal brivido di freddo che lo investì non appena aprì la finestra. In strada la città si muoveva lenta e rumorosa, come se a nessuno importasse ciò che stava accadendo a Aris.
Riprese il telefono in mano, ma lo lasciò cadere sul letto, come fece con il suo corpo, che dolcemente si appoggiò sulle coperte gialle.
Aris forse aveva finalmente scoperto cosa era davvero accaduto a Madeline, la sua migliore amica, che era scomparsa nel nulla da cinque mesi, in una sera di inizio estate che il ragazzo ricordava come fosse stato solo ieri.
Doveva parlarne con i suoi amici, che quella sera sembravano essersi dissolti nel nulla. Eppure lui aveva una grande notizia, aveva trovato Madeline, o almeno lo sperava. Suo fratello Maurice aveva visto una ragazza molto somigliante a lei quel pomeriggio al centro sociale di Beril Street, dove era solito andare con degli amici writer, ovviamente di nascosto dai loro genitori. Maurice era convinto che fosse Madeline, che aveva visto chissà quante volte nel salotto di casa loro, prima di essere inghiottita nel buio del corridoio che portava in camera di Aris.
Il ragazzo rimase a guardare un po' fuori la gente, in grande fermento per il Natale in arrivo, e fremeva per poter parlare con i suoi amici. Leo finalmente rispose, e gli disse di stare calmo, lo avrebbe raggiunto in pochi minuti per saperne di più. Fu proprio allora che sua madre bussò alla sua porta nervosamente, come faceva di solito quando qualcosa non andava. Gli occhi che lo scrutarono però una volta aperta la porta non erano solo quelli stupiti della signora Bernadette. Madeline, molto magra e vestita in maniera insolita, era immobile sulla soglia, con il volto illuminato solo dalla flebile luce che proveniva dalla sua camera. Madeline era tornata, ma qualcosa fece avvertire a Aris che i suoi problemi erano appena cominciati. 
Aris Aris Reviewed by spiceboy88 on 12/23/2018 Rating: 5

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